La maschera di Agamennone

La scelta della maschera per la festa del carnevale è un rito importante e divertente allo stesso tempo. Si fa a gara a chi indossa la maschera più bella, più originale o più stravagante. Ma soprattutto, per una volta l’anno, ci si traveste da ciò che non si è, ribaltando la realtà con la fantasia.

La maschera di Agamennone - foto 1

La maschera ha origini antichissime e l’utilizzo che se n’è fatto ha forti legami col mondo teatrale e religioso, in particolar modo nella civiltà greca. Se nel teatro greco le maschere fungono da cassa di risonanza per rendere udibili i dialoghi, nell’uso funerario vengono inserite nelle tombe regali. Un esempio è la Maschera di Agamennone ( National Archaeological Museum ), un manufatto che è stato attribuito al mitico re degli Achei, l’eroe cantato da Omero.

La maschera di Agamennone - foto 2

Può una maschera funeraria essere arte? Beh, in questo caso specifico, la maschera appartiene alla cultura micenea e dimostra l’abilità degli artisti di Micene nella lavorazione della lamina d’oro con la tecnica dello sbalzo, che consente di eseguire motivi a bassorilievo su fogli sottili di metallo. Con la lamina a rovescio, dopo aver tracciato il disegno, con martello e strumenti appuntiti, l’artista lavora il metallo incavando con maggior forza le parti che devono apparire più rilevate.

La melodia degli alberi - foto 3

Trattandosi di una tecnica molto raffinata, il manufatto va annoverato tra le opere della cultura micenea.