Cubismo

Il cubismo nasce in Francia nel 1907, per iniziativa degli artisti  Pablo Picasso  e  Georges Braque . Il termine deriva dal critico d’arte Louis Vauxcelles, il quale vedendo un’opera di Georges Braque, dichiara: “Braque maltratta le forme, riduce tutto, luoghi, figure, case a schemi geometrici, a cubi”. Gli esponenti del neonato movimento artistico non si offendono e decidono di adottare il termine “cubismo” per descrivere il loro modo di fare arte.

Cubismo - foto 1

Gli artisti cubisti sentono l'esigenza di rappresentare la realtà scomponendola nelle diverse prospettive da cui può essere osservata, in modo da dare allo spettatore una visione simultanea delle varie parti ( Tate Modern ). Le immagini vengono frammentate e ricostruite, ma il risultato è costituito da dipinti con oggetti irriconoscibili e difficili da comprendere.

Cubismo - foto 2
Cubismo - foto 3

Il cubismo viene convenzionalmente diviso in tre fasi: la prima fase è quella del cubismo formativo (1907-1909), in cui l’oggetto è semplificato e scomposto in frammenti squadrati con una gamma di colori limitata ai bruni-ocra, grigi e terre; la seconda fase è quella del cubismo analitico (1910-1912), in cui l’oggetto è analizzato da diversi punti di vista attraverso la sua scomposizione e in questa fase diventa difficile per lo spettatore distinguere l’oggetto raffigurato sulla tela; la terza fase è quella del cubismo sintetico (1912-1914), in cui l’oggetto è semplificato tramite la scomposizione e ricomposizione, secondo il principio della visione simultanea ( Art Institute of Chicago ). Le immagini vengono ridotte a elementi accennati e sempre più lontani dalla realtà. Si sperimentano anche le tecniche del collage e dell'assemblage di diversi materiali, come stralci di giornali, carta da parati, tessuti, sabbia, gesso, frammenti di legno, sughero, per esprimere il volume.