Pablo Picasso (1881-1973)

Il nome di Pablo Picasso non va associato soltanto alla corrente  cubista  perché nella sua prolifica produzione ha sperimentato tantissimi stili.
Per comodità si è soliti raggruppare le sue opere in vari periodi: il primo è quello blu (1901-1904), che è contraddistinto da dipinti malinconici e cupi, dati dall'utilizzo delle tonalità fredde del colore blu, e dalla raffigurazione di soggetti appartenenti alle categorie degli emarginati e dei poveri ( Metropolitan Museum of Art );

Pablo picasso  - foto 1

segue il periodo rosa (1904-1907), che, invece, è costituito da opere più allegre, in cui prevale il colore rosa e i soggetti preferiti sono arlecchini, saltimbanchi e personaggi legati al mondo del circo ( Museo Puškin ); il terzo periodo è definito africano (1907-1909), in quanto subisce l’influenza dalla scultura africana; il periodo più famoso è quello cubista (1910-1914), che è caratterizzato dalla necessità di rappresentare contemporaneamente tutte le facce di un oggetto e la figura viene, in un certo senso, aperta e appiattita così da poterne mostrare tutti i lati contemporaneamente ( Hermitage Museum ). La profondità e la struttura dell’immagine non vengono più date dalla prospettiva classica, ma dalla possibilità dell’occhio di poter osservare tutte le parti dell’oggetto nello stesso momento.

Pablo picasso  - foto 2

Quest’ultimo periodo, a sua volta, è suddiviso in altri due: il cubismo analitico (1910-1912), nel quale prevalgono nature morte e figure umane, che vengono “frantumati” in una molteplicità di punti di vista e il cubismo sintetico (1912-1914), in cui si giunge ad una sintesi attraverso l'introduzione nei quadri di lettere stampate, di listelli di legno e altri oggetti, attraverso il collage e i papiers collés.L’ultima fase artistica dell’artista spagnolo si contraddistingue per la mescolanza di tutti gli stili sperimentati durante la sua vita.